Stampa articolo

Rosa, la figlia del conte nella Sicilia del Settecento

All’interno della rassegna Incontri culturali al Museo, promossa dalla Fondazione Mandralisca, sabato 23 settembre alle ore 18.00 verrà presentato al museo il libro “La figlia dell’avvelenatrice” di Vito Catalano, edito da Vallecchi Firenze. Il libro del nipote di Leonardo Sciascia è ambientato nella Sicilia del ‘700. Corre l’anno 1763 e il giovane Emanuele Rinaldi, studioso di scienze naturali, lascia Palermo per raggiungere la residenza del conte Paruta, nel cuore dell’isola, fra boschi e montagne. Scopo del viaggio è approfondire la conoscenza della fauna ma il soggiorno non va secondo le previsioni. Il palazzo è avvolto da un’atmosfera malinconica e tetra. Il giovane si innamora ma deve affrontare pericoli e banditi, duelli e agguati e, sul suo cammino, incontra intrighi e misteri da risolvere fino ad arrivare a una sconcertante verità. Il conte Paruta – uomo alto e bello, intorno ai cinquantacinque anni d’età, sguardo malinconico – accoglie il suo ospite con cordialità, ma non si mostra un abile parlatore. Risponde in modo conciso alle domande del barone e, se non fosse per la presenza della giovane Rosa, il clima sarebbe piuttosto distaccato. Rosa è una ragazza graziosa e parecchio discreta. È la figlia del conte, nei confronti del quale pare porsi in maniera piuttosto distaccata, come se i due avessero litigato da poco e non ancora fatto pace. Al termine della cena, dopo essersi ritirato in camera, Emanuele realizza che ora ha un nuovo motivo che lo trattiene in quell’elegante palazzo dall’atmosfera tetra: gli occhi e lo sguardo della giovane Rosa… Ad introdurre l’incontro sarà Vincenzo Garbo, presidente della Fondazione Mandralisca; a conversare con l’autore sarà Giuseppe Saja, curatore delle attività culturali della biblioteca Mandralisca. L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
21.09.2023